lunedì 18 novembre 2013

Le colline del Monferrato

"Nel Cuore del Monferrato Casalese, in una cornice di verdi colline vitate, domina il paesaggio la Cascina Narzo, circondata da rinomati vigneti; padri dei grandi vini tipici del Monferrato.

Vini resi nobili non solo dalla combinazione dei fattori clima, terreno, vitigno, ma anche dal costante impegno dell'uomo che segue con passione ogni fase del ciclo vegetativo dalla potatura all'imbottigliamento. Fatica fatta a testa alta quella di chi crede fermamente nel proprio prodotto alla ricerca dei massimi livelli qualitativi.

La qualità nasce dal vigneto e si realizza in cantina con vini carichi di passione e di vita, testimoni della natura madre generosa che fa vegetare e produrre il tralcio svernante, trasforma il mosto in vino, prelibato nettare, protagonista degli attimi più felici della vita dell'uomo che riesce a trasmettere sentimenti ed emozioni."

Danilo

Nel 1997 l’appena ventenne Danilo Spinoglio, neo-enotecnico, concretizzò il sogno d’infanzia di dar sfogo alla propria passione vinicola, buttandosi a capofitto nel mondo della vite e del vino del Monferrato Casalese, sulle colline attorno a Sala Monferrato. Grazie al coraggio e alla ferma fiducia nelle potenzialità dei vini del Monferrato, i suoi primi campioni subito ricevettero ampi consensi. Ciò incoraggiò il perseguimento dei massimi livelli qualitativi.
Paolo Massobrio, “GuidaCriticaGolosa 2008” Le Guide di Papillon (Edizioni Comunica)
"Il Barbera del Monferrato 2002 è il sorprendente vino prodotto a Sala Monferrato da Danilo Spinoglio. Vino dal colore rosso rubino vivo, colpisce per la freschezza estrema dei profumi che ricordano ciliegie e fragole. In bocca è rotondo, fresco, equilibrato, ricco e di buon corpo. Una barbera per lo più sconosciuta, ma di buon livello. "
Il buon bere, tra cantine e vini con Paolo Massobrio (Edizioni La Stampa)

SPINOGLIO, UN BARBERA DA INTENDITORI
"Sul dépliant dell'azienda di Sala frasi che rivelano un vero culto per il vino. E ora punta anche sulla Francia e la Germania".
Speciale I nostri sapori - La Stampa, mercoledì 8 marzo 2000
"...Vigneti ultratrentenni, che producono uve di ottima qualità elevate in vino nella adiacente cantina. L'azienda è dotata di un'accogliente e caratteristica sala degustazione, tempio di Bacco, luogo caldo e suggestivo per meglio assaporare il frutto di queste terre."
Bruno Gambarotta, "Mangiare e bere in Piemonte & Valle d'Aosta"

In cantina


Danilo Spinoglio si è diplomato enotecnico ad Alba nel 1997, e da allora cura in azienda tutte le fasi del processo di vinificazione. Un lavoro che prende il via in autunno, la stagione della vendemmia, per arrivare in primavera, quando vengono imbottigliati i vini più giovani. Mesi passati a controllare la temperatura delle botti, a curare il livello del vino per evitare il contatto con l'aria, ad effettuare la lunga serie di travasi necessari. In cantina, accanto alle grandi botti in acciaio Inox, hanno da qualche anno trovato posto le barrique, dove i tannini del legno permettono di ottenere un barbera dal gusto raffinato.

sabato 16 novembre 2013

Chi siamo

Descrizione azienda

Azienda condotta a livello familiare da Danilo Spinoglio, sua moglie Maria e dai suoi genitori che coltivano circa 35 ettari di vigneto. La cantina sorge in cima alla collina, è circondata dai vigneti e vanta una struttura con 200 anni di storia, costruita in tufo e mattoni a vista è uno splendido esempio di architettura rurale monferrina. La maggior parte della superficie è coltivata a vitigno barbera ma hanno un ruolo anche i vigneti di grignolino, dolcetto, freisa e cortese. Si punta su una bassa produzione a ettaro in modo da incremnentare al massimo la qualità. Le vasche di vinificazione e stoccaggio sono in acciaio inox ma accanto a loro sono molto importanti le barriques utilizzate per l'affinamento della barbera d'asti superiore. L'imbottigliamento di solito viene effettuato nell'estate successiva alla vendemmia cullando il vino per salvaguardarne al massimo la qualità.

La Cascina Narzo

La cascina Narzo
IN PRINCIPIO L'ABBAZIA
Dopo la caduta dell'Impero romano, furono i monaci a mantenere e migliorare le tecniche di coltivazione dei terreni. La vite in particolare era importante per la religione cristiana: senza il vino non è possibile celebrare la messa. Ogni abbazia o convento doveva quindi essere dotato di terre, che venivano poi coltivate dai monaci e dai contadini che abitavano nei villaggi circostanti.
Numerose abbazie sorsero in Monferrato: a Grazzano, a S. Maria di Lucedio, a Rocca delle donne, a Cereseto. Anche a Sala, in regione Narzo, i monaci Benedettini coltivavano con cura i vigneti per ottenere il prezioso vino.
IL VINO DI DUCHI E MARCHESI
Il vino della Sala viene da subito considerato un prodotto da buongustai, tanto che spesso i feudatari ordinano che i tributi loro dovuti vengano pagati in Barbera, Grignolino o Malvasia. Il 7 ottobre 1632 il responsabile della Ducal Camera chiede ai salesi "brente dodeci di Malvasia", da mandare a Mantova per Sua Altezza Serenissima Carlo I dei Gonzaga Nevers, che sia "buona, dolce et perfetta". E così, come racconta Alessandro Allemano nel suo interessante saggio sull'Archivio storico del paese, la Sala continua a rifornire regolarmente la tavola dei Gonzaga, marchesi del Monferrato e duchi di Mantova.
Si comprende allora la ragione della cura che veniva posta nella salvaguardia dei vigneti. Gli statuti comunali riportano specifiche disposizioni contro chi danneggia o ruba i raccolti. A vigilare sull'applicazione delle norme era la ferraccio, una sorta di polizia locale, che riceveva in appalto il servizio.
LA CASCINA NARZO OGGI
La cascina Narzo e le colline circostanti hanno quindi attraversato i secoli mantenendo una costante: la coltivazione della vite. Dopo il passaggio delle truppe di Napoleone (e si dice che i militari francesi abbiano soggiornato alla cascina, forse attratti dalle sue cantine), la cascina assume l'aspetto attuale.
Due grandi frassini sono le porte d'ingresso del viale che porta sulla cima del colle dove sorge in posizione panoramica la cascina. Ai lati le magnifiche piante di rose, orgoglio della signora Fernanda, e poi l'estensione dei vigneti.
I materiali di costruzione della cascina sono quelli tipici monferrini, il tufo e il mattone, che creano nella facciata un piacevole motivo estetico. Senza dubbio uno degli elementi caratteristici è il fienile, al primo piano dell'edificio, le cui grandi aperture permettevano di immagazzinare notevoli quantità di paglia e fieno. Una botola nella volta permette di far scendere il contenuto del fienile direttamente nella stalla, senz'altro il luogo più caldo durante l'inverno, dove la sera si riuniva l'intera famiglia. Ancora oggi questa stanza ha mantenuto la sua vocazione di luogo di ritrovo: Danilo Spinoglio ha voluto realizzare proprio qui una suggestiva ed accogliente sala degustazione!